lunedì 24 giugno 2013

A volte ritornano...

...i telai che mando a sabbiare e verniciare a polvere epossidica. Questa volta sono stato fortunato.
Non resisto alla tentazione di montare qualche pezzo utilizzando la componentistica che ho spazzolato e portato a zincare a freddo. Qui ho montato il forcellone riutilizzando i rasamenti originali in ottone:
 
 Ho inserito nell'apposito alloggiamento anche l'alberino che trasmette il movimento al freno posteriore.
Ho rimontato anche il cavalletto con tanto di molla di richiamo.

In questa vista posteriore si apprezza la perfetta squadratura del telaio. Il tondino di acciaio infilato nei fori porta-staffe posteriori, serve a sostenere provvisoriamente il forcellone:

Particolare del perno-forcellone con ingrassatore in testa:

 E per finire una bella vista 3/4 posteriore.

sabato 15 giugno 2013

Sono arrivati i cerchi!!!

Sono finalmente arrivati i cerchi in alluminio da 18 pollici, l'emozione è forte!
dov'è che avevo messo i raggi amorevolmente restaurati ed i nipples pazientemente lucidati? Ah, eccoli....
Mi tuffo nel montaggio col cuore in gola. Il primo tentativo va storto ma poi seguendo i segni visibili sul mozzo nonostante la pesante lucidatura, riesco a ricomporre il tutto come in origine.
Utilizzo il forcellone posteriore della motobi donatrice ed un riferimento per effettuare un primo sommario centraggio.
 
Ricordatevi che il riferimento va posizionate dentro il canale dove poggia la gomma: è li che deve essere circolare e non il bordino esterno.
 
 Purtroppo i cerchi in alluminio essendo ottenuti da barre calandrate, saldate e smerigliate, non sono perfettamente circolari specie nel punto di giunzione. Non essendo soddisfatto del risultato ottenuto porto le ruote da un locale meccanico di biciclette, il quale mi giura alla presenza di testimoni, che da giovane di mestiere centrava le ruote da moto.  
 
In effetti ci riesce e questo è il risultato.

 
Monto due gomme MICHELIN M45  da 2,75 x 18 acquistate su internet a 10 euro l'una. Il venditore le aveva acquistate per una moto d'epoca ma probabilmente il disegno non gli è piaciuto e quindi non le ha mai utilizzate. A me pare che su una motoleggera sportiva anni '70 stiano benissimo: voi cosa ne pensate?


 Inoltre sono del tipo reinforced per velocità fino a 180 km/h..... Wow!!!





Il telaio...

Sul telaio di questa moto sono stati versati fiumi di inchiostro. Una grossa trave scatolata in lamiera stampata fornisce la dovuta rigidità strutturale, mentre alcuni tubi permettono di appendere staffe posteriori, scarico e sella. Il buon Zanzani lo irrobustiva con l'aggiunta di ulteriori tubi fino a formare una sorta di piccola gabbia o traliccio. I punti di debolezza di questo telaio (ho riscontrato le stesse rotture in tutti e due i telai in mio possesso) sono l'attacco del cavalletto centrale e il fermo centrale dello sterzo.
sedersi a bere una birretta sulla moto parcheggiata negli anni '70 era un "must" e questa ne è la dimostrazione!
procediamo quindi  alla riparazione del telaio staccando il tubo ove ruota il perno del cavalletto per procedere alla ricostruzione della parte danneggiata.
Lascio l'operazione a Vincenzo detto "il mago della saldatrice". Si narra che dorma con il suo smeriglio preferito sotto al cuscino!
 
Ed ora si ricostruisce!
Una addrizzatina qua....

una saldatina là....

 e direi che ci siamo!

 Altro problema del telaio è il fermo centrale dello sterzo dove è anche appeso il segnalatore acustico (oggi la mia scrittura è particolarmente compìta, normalmente avrei detto "clacson" o "tromba")
Come si può notare in questo telaio il pezzo è stato praticamente divelto, la sottile lamiera che lo reggeva si è addirittura strappata!
Recuperiamo il pezzo mancante dalla moto donatrice:
Procediamo alla ricostruzione. Vincenzo particolarmente ispirato dai fumi della saldatrice si esibisce in questa stupefacente opera:
Ed ecco il risultato finale, tutto è tornato magicamente al suo posto.

Il telaio (che pare un'opera di Le Corbusier) è finalmente pronto per la sabbiatura e la verniciatura a polvere.
La motobi donatrice assiste con indifferenza alle ultime operazioni.